mercoledì 21 dicembre 2011
venerdì 25 novembre 2011
...Centocinquantalabasilicatacanta
Posto unico 7,50 €
Prevendita presso il Gran Caffè Italia di Piazza Prefettura, a Potenza
Giovedì 1 dicembre e venerdì 2 dicembre
Ingresso: 20.30 Sipario: 21.00
Pièce in 2 atti di
Dino Becagli
(regia e sceneggiatura)
APERTURA: Filastrocca tricolore. (di Mario Pennacchio)
PROLOGO: Casta Diva di Vincenzo Bellini (prima strofa) e Titoli di testa
Casta diva che inargenti
Queste sacre antiche piante,
A noi volgi il bel sembiante
Senza nube e senza vel.
Preghiera rivolta alla luna, testimone impassibile dei corsi e ricorsi storici dell'umanità intera e perciò anche di quella lucana.
L'UNITA': quella d'Italia, evocata attraverso la figura di Giacinto Albini, principale artefice della cacciata dei Borboni dalla Basilicata, prima tra le provincie del continente napoletano, ancora prima dell'arrivo del generale Garibaldi. (testi tratti da Giacomo Racioppi e Giuseppe Lazzaro)
IL BRIGANTAGGIO: la chiave d'approccio sarà l'autobiografia di Carmine Crocco. Mettendo in risalto l'umanità piuttosto che la ferocia dello stesso, si darebbe del fenomeno una lettura intrigante e originale, certamente di parte, ma, una volta tanto, dalla parte degli sconfitti. (Testo di Carmine Crocco)
L'EMIGRAZIONE IN AMERICA: l'altra causa delle attese andate deluse dall'Unità. Può apparire emblematica al proposito la storia di Maria Barbella da Ferrandina, prima donna ad essere condannata alla sedia elettrica, uno dei tanti primati lucani. (Testo di D.Becagli)
TERRA DI CONFINO: Giulia Venere è la Santarcangelese di Carlo Levi. Attraverso questo personaggio saranno rievocate credenza popolari, che tanto hanno interessato l'antropologo Ernesto De Martino, e pagine di quella Lucania delle Lucanie divenuta parte non più distinguibili dallo stesso Levi. (Testi tratti da "Sud e magia di E. De Martino e dal Film "Cristo si è fermato a Eboli" di F. Rosi)
LA SECONDA GUERRA MONDIALE: a ricordo dell'eccidio tedesco per il quale Matera, ma anche Rionero in Vulture, si fregiano della medaglia d'argento al valor civile. (Testo di Mario Santoro)
IL NOSTRO TRENO: Non vuole essere nostalgica nota della precedente piece, ma dare il giusto risalto al tragico incidente ferroviario accaduto in una galleria di Balvano il 3 marzo 1944 che causò oltre 500 morti.(Testo Dino Becagli)
L'OCCUPAZIONE DELLE TERRE E LA RIFORMA FONDIARIA: Pietro Rossetti e Mariannina Menzano sono i testimoni storici di quegli avvenimenti. I fatti sfociati nell'uccisione del bracciante Giuseppe Novello, servono a far memoria delle pagine drammatiche scritte da una classe lucana in estinzione, quella contadina. (Testi tratti dalle dichiarazioni rese dai suddetti testimoni al giornalista Alberto Jacoviello, altre tratte da "Basilicata Regione Notizie, 1999)
IL TRENO DEL SOLE: riprendendo la sceneggiatura del film "Rocco e i suoi fratelli" di Luchino Visconti si racconta l'ennesima ondata migratoria, quella degli anni 50-60 verso l'Europa e il Nord Italia. (Testi tratti dal Film di L. Visconti)
LA REGIONE: la voce registrata del Presidente Emilio Colombo, ricorda brevemente l'istituzione degli Ordinamenti Regionali, quello di Basilicata e di tutte le altre Regioni italiane, da lui sottoscritti in qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri.
IL TERREMOTO '80: verrà ricordato in maniera comico-grottesca attraverso il racconto di un ubriaco che, in quanto tale, non si rese ben conto di ciò che accadde veramente quella terribile sera del 23 Novembre. (Testo di D.Becagli)
ALLA RIBALTA: è la Basilicata d'oggi. La Basilicata salita alla ribalta per le ecomafie, per le paradossali "morti bianche", quella Basilicata dove si può occultare ogni cosa... (Anche Elisa?) Ma a chiudere quest'ultimo quadro saranno, necessariamente, parole di speranza, quelle dei poeti lucani cantori di questa terra. (Testi di C. Donnola e Dino Becagli)
Il Teatro Minimo di Basilicata celebra i centocinquantanni di storia lucana in occasione dei festeggiamenti per l’Unità d’Italia. La pièce teatrale "...Centocinquantalabasilic
“La storia della nostra storia senza tante storie” è il filo conduttore dello spettacolo che offre una inedita chiave di lettura dell’esperienza unitaria. L’umanizzazione della storia raccontata attraverso le piccole e grandi gesta, gli aneddoti quotidiani e i fatti di costume. Accanto a fatti e protagonisti noti troviamo anche la storia senza clamore, lontana dalla ribalta della cronaca, spogliata dei nomi altisonanti e blasonati, i cui fatti, ignorati dalla storiografia ufficiale, hanno offerto un contributo importante alla costruzione della storia universale.
Lo spettacolo in due atti è aperto dalla Filastrocca Tricolore di Mario Pennacchio, cui segue il prologo con una speciale preghiera rivolta alla luna, casta diva e testimone impassibile dei percorsi storici di tutte le umane genti.
In dodici quadri si ripercorrono gli eventi principali che hanno caratterizzato 150 anni di storia lucana dentro quella italiana. Dall’evento che apre le porte all’epopea risorgimentale, la proclamazione del Regno d’Italia, si passa al fenomeno del brigantaggio, l’altra faccia della medaglia del processo di unificazione. unitamente all’emigrazione oltreoceano, che mandò in America intere generazioni di lucani. La terra di confino, quella raccontata da Carlo Levi, che destò la curiosità dell’antropologo Ernesto De Martino. Con un balzo si giunge alla Seconda Guerra Mondiale e all’eccidio di Matera per il quale la città, come del resto Rionero in Vulture, si fregia della medaglia d’argento al valor civile. Un passaggio per la galleria di Balvano dove, il 3 marzo 1944, un treno merci restò intrappolato generando morte nei passeggeri che numerosi affollavano i vagoni. Il dopoguerra segnato dall’occupazione delle terre e dalla riforma fondiaria, ma anche dalla nuova ondata migratoria verso le città del nord Italia e l’Europa. La nascita della Regione Basilicata nel 1971, il tremendo terremoto del 23 novembre 1980 che sconvolse l’intero territorio lucano. Chiude il percorso storico la cronaca quotidiana dalle ecomafie alle morti bianche, con un’immagine della Basilicata di oggi, non più isola felice, ma luogo dove poter occultare ogni cosa. Elisa insieme alle tante altre verità.
Giacinto Albini, Carmine Crocco, Maria Barbella, Giulia Venere, l’uomo ucciso dai tedeschi, Michele Palomba, Pietro Rossetti e Mariannina Menzano, Rocco e i suoi fratelli, Emilio Colombo, Pietro e infine la vedova Maria sono i protagonisti della nostra storia.
Una foto rubata durante le prove...
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venerdì 4 marzo 2011
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