domenica 5 marzo 2017


Un musical con i canti sul brigantaggio meridionale


E' il nuovo spettacolo del Teatro Minimo di Basilicata, con i brani del grande Pietro Basentini

Ogni volta che ci si accinge all’ennesima messinscena (quest’anno il Teatro Minimo di Basilicata presenta Le regine dei boschi, un musical popolare che ha come protagoniste sei tra le maggiori brigantesse del postunitario), tornano alla mente artisti scomparsi, amici di cordata che la nostra città ben ricorda.
Proprio il 29 marzo, ultimo giorno di replica del nuovo spettacolo del TMB, cadrà il terzo anniversario della scomparsa di Nanni Tamma, la voce radiofonica per eccellenza, gran maestro e amico a cui tanto tanti devono. E viene da pensare che sarebbe opportuno intitolare a lui una via cittadina e di qui si lancia un appello.
Altro artista che meriterebbe egual sorte è Pietro Basentini, scomparso nell’agosto 2011, le cui canzoni sul brigantaggio costituiscono il fil rouge, la spina dorsale su cui poggia l’intero musical. Pietro, lo si ricorda ai giovani che non hanno avuto modo di ascoltarlo e apprezzare le sue tele, è stato un artista poliedrico con la colpa di essere rimasto in questa nostra città che, come tanti altri centri di provincia, poco aiuta ad emergere.
La genesi del canto brigantesco è pressoché impossibile da ricostruire. Tramandati oralmente di padre in figlio, questi canti si diffusero dopo l’unità d’Italia, quando le bande dei briganti iniziarono a proliferare nelle aree agricole del Meridione.
La maggior parte di queste canzoni hanno origini lucane, calabresi e campane e fino alla seconda metà del secolo scorso venivano ancora cantate dagli anziani, ignari custodi di questo folclore antico e prezioso. Argomento di ricerca e promozione, questo canto civile appassionò anonimi cantastorie, studiosi e cantautori impegnati tra cui, certamente Pietro, ma anche Otello Profazio, Matteo Salvatore, il più celebre Domenico Modugno e i più recenti Teresa De Sio ed Eugenio Bennato.

Il Teatro Minimo di Basilicata continua dunque ad aprire finestre sulla storia e la cultura meridionale e, nonostante il filone brigantaggio appaia oggi inflazionato, si augura di coinvolgere il pubblico dei giovani, appassionati di musica popolare che queste canzoni di storie di briganti probabilmente non conoscono. 

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