Un musical con i canti sul brigantaggio meridionale
E' il nuovo spettacolo del Teatro Minimo di Basilicata, con i brani del grande Pietro Basentini
Ogni volta che ci si
accinge all’ennesima messinscena (quest’anno il Teatro Minimo di Basilicata presenta
Le regine dei boschi, un musical
popolare che ha come protagoniste sei tra le maggiori brigantesse del
postunitario), tornano alla mente artisti scomparsi, amici di cordata che la
nostra città ben ricorda.
Proprio il 29 marzo,
ultimo giorno di replica del nuovo spettacolo del TMB, cadrà il terzo
anniversario della scomparsa di Nanni
Tamma, la voce radiofonica per eccellenza, gran maestro e amico
a cui tanto tanti devono. E viene da pensare che sarebbe opportuno intitolare a
lui una via cittadina e di qui si lancia un appello.
Altro artista che meriterebbe
egual sorte è Pietro Basentini,
scomparso nell’agosto 2011, le cui canzoni sul brigantaggio
costituiscono il fil rouge, la spina dorsale su cui poggia l’intero musical.
Pietro, lo si ricorda ai giovani che non hanno avuto modo di ascoltarlo e
apprezzare le sue tele, è stato un artista poliedrico con la colpa di essere
rimasto in questa nostra città che, come tanti altri centri di provincia, poco aiuta
ad emergere.
La genesi del canto
brigantesco è pressoché impossibile da ricostruire. Tramandati oralmente di
padre in figlio, questi canti si diffusero dopo l’unità d’Italia, quando le
bande dei briganti iniziarono a proliferare nelle aree agricole del Meridione.
La maggior parte di
queste canzoni hanno origini lucane, calabresi e campane e fino alla seconda
metà del secolo scorso venivano ancora cantate dagli anziani, ignari custodi di
questo folclore antico e prezioso. Argomento di ricerca e promozione, questo
canto civile appassionò anonimi cantastorie, studiosi e cantautori impegnati tra
cui, certamente Pietro, ma anche Otello Profazio, Matteo Salvatore, il più
celebre Domenico Modugno e i più recenti Teresa De Sio ed Eugenio Bennato.
Il Teatro Minimo di
Basilicata continua dunque ad aprire finestre sulla storia e la cultura
meridionale e, nonostante il filone
brigantaggio appaia oggi inflazionato, si augura di coinvolgere il pubblico
dei giovani, appassionati di musica popolare che queste canzoni di storie di
briganti probabilmente non conoscono.
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